Nel primo giorno dall'entrata in vigore del nuovo Dpcm che ha decretato la Sicilia zona arancione, Palermo si presenta così. Poche persone in giro per il centro. I bar possono soltanto consegnare prodotti da asporto o fare consegne a domicilio. Lo stesso ristoranti. Alcuni esercenti hanno preferito addirittura non aprire affatto, il rapporto tra spese e incassi non conviene. Tanto vale tenere chiuse le saracinesche in attesa di tempi migliori. Chi invece decide di lavorare sa che sarà difficile ed è stato costretto a mettere i dipendenti in cassa integrazione. Restare aperti perdendo denaro ogni giorno, però la scelta in realtà l'abbiamo fatta perché vogliamo essere vicini a quei pochi clienti che sono rimasti comunque come noi a lavorare in qualche modo, con tutte le restrizioni e quindi vogliamo stare accanto in questo modo ai nostri clienti, nell'attesa per un futuro migliore. Speriamo che si faccia qualcosa di concreto per mandare avanti le attività commerciali, magari con la chiusura dalle ore 18 come prima. Altrimenti saremo tutti penalizzati noi ristoratori. Dunque in qualche modo si va avanti, con la paura che possa di nuovo arrivare il lockdown.