Sisma, Alessio attende di riaprire il suo ristorante

01 ott 2016
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Torrita, frazione di Amatrice, più vicina all’Abruzzo che al Lazio. Qui il terremoto ha devastato parte del paese che, fortunatamente, non conta vittime, ma ora è quasi del tutto inagibile. Alessio quella sera aveva appena chiuso. Era appena rientrato in casa quando la scossa è arrivata. Si è precipitato ad aiutare i tanti amici in difficoltà, ci racconta. A Torrita ha il suo bar e ristorante, da quest’inverno, da quando con la moglie ha deciso di investire qui. Ora il bar è quasi completamente distrutto. Il ristorante è messo meglio, ma l’inagibilità è certificata. “Alessio, hai trentasei anni, una moglie, gestisci un ristorante e un bar. Il 24 agosto, però, è successo qualcosa che ha cambiato la tua vita”. “Sì, il 24 purtroppo è finito tutto. Abbiamo avuto questa disgrazia tremenda, soprattutto per le vittime che sono tantissime. Siamo in una situazione difficile, non possiamo andare avanti in nessun modo. L’intenzione della popolazione è quella di ripartire e di rimanere qui, però ci deve essere data pure la possibilità, perché, per esempio, nel mio caso specifico, a differenza di altri che possono essere diversi, ho un terreno qui davanti e il padrone mi ha dato la disponibilità. Ho un modulo, tramite Confcommercio e un’associazione dell’Aquila, Jemo ‘Nnanzi. Mi hanno trovato un modulo per poter riaprire quanto meno il bar come servizio che mi è richiesto dalla popolazione. La voce che gira è che un’iniziativa del genere è passibile di denuncia penale per abuso edilizio. È questo il grosso intoppo adesso”. Grazie alla Confcommercio e all’associazione Jemo ‘Nnanzi dell’Aquila ha trovato il modo di ricominciare almeno dal bar. Ora, però, attende la decisione della Regione, che potrebbe sbloccare la situazione di chi può ripartire. “Questo spiazzale è il punto dove potresti sistemare questo modulo”. “Sì, questo è di un signore che sta a Roma, che gentilmente mi ha concesso di poter mettere questo modulo per poter lavorare a titolo gratuito”. Come Alessio, tanti ragazzi della sua età vogliono restare qui. “Gli organi competenti si adoperino per poter scavalcare questi ostacoli burocratici che adesso ci impediscono di fare ciò”.

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