È un elenco che si allunga di giorno in giorno, di anno in anno e che nel 2022, in soli cinque mesi, conta già 19 casi di femminicidio. Quasi quattro donne al mese massacrate da uomini, compagni, mariti, fidanzati o conoscenti, incapaci di accettare una fine o un semplice no. I casi di Romina De Cesare, 36 anni, strangolata e poi finita a coltellate a Frosinone dall'ex fidanzato reo confesso e quello di Stefania Pivetta, 56 anni e della figlia Giulia di 16, colpite a martellate mentre dormivano dal marito e padre nella loro abitazione in provincia di Varese, sono solo gli ultimi in ordine di tempo. Un tempo che sembra non smettere di scorrere, sempre uguale, anche solo restringendo lo sguardo agli ultimi mesi. E così la storia che non cambia ci porta a gennaio a Roma, a Simona Michelangeli 41 anni, uccisa a botte dal compagno e trovata senza vita nel suo appartamento. Una storia diversa eppure simile a quella di Carol Maltesi, 26 anni, uccisa e fatta a pezzi il 28 marzo in provincia di Brescia dove viveva, da un vicino di casa col quale in passato aveva avuto una breve relazione. Storie lontanissime tra loro per geografia e vissuto delle vittime, eppure storie che si intrecciano. Romina Vento aveva 44 anni, quando il 19 aprile l'auto sulla quale viaggiava insieme al compagno mentre percorreva una stradina di un paesino in provincia di Bergamo, è finita nel fiume Adda. Sembrava un incidente in un primo momento, poi l'uomo ha confessato: l'ho tenuta sott'acqua con le mie mani, così l'ho annegata. Lei aveva deciso di lasciarlo.