Protetti dalle Forze dell'Ordine, il gruppo di italiani coinvolto nell'attentato di venerdì sera a Tel Aviv, in cui è stato ucciso Alessandro Parini, ha lasciato l'Aeroporto di Fiumicino senza incontrare la stampa. Tra loro anche uno dei due italiani rimasti feriti dell'attentato. L'altro è ancora ricoverato in ospedale nella capitale israeliana. Un vile atto terroristico, ha commentato il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nell'esprimere il proprio cordoglio e vicinanza alla famiglia dell'avvocato romano. Vicinanze arrivata anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dalla Farnesina, che ha espresso orrore e sgomento per quanto avvenuto. Al Terminal 3 dello scalo internazionale della Capitale, qualche parente, anch'essi portati via in una zona appartata dell'aeroporto. Si è voluto così garantire un po' di riservatezza agli amici di Parini, ancora scossi per quanto avvenuto davanti ai loro occhi. Il volo AZ 807 è atterrato alle 18:54, con oltre 20 minuti d'anticipo. Nell'area arrivi tanti cronisti, ci sarà tempo per avere il racconto diretto di un venerdì sera di paura. Il gruppo di amici era appena arrivato in Israele per trascorrere una vacanza durante le festività pasquali. L'Ambasciata italiana in Israele ora si sta occupando di coordinare, assieme alle autorità locali, lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari per un rientro in tempi rapidi della salma di Parini. Mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio, attentato con finalità di terrorismo e lesioni per quanto avvenuto. Nei prossimi giorni, gli amici dell'italiano rimasto ucciso, saranno sentiti dagli inquirenti di Piazzale Clodio per fornire un racconto diretto di quanto avvenuto.