Tracciamento casi, Toscana ci crede ancora

28 ott 2020
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Come fonte saprebbe indicarci un soggetto oppure... un brusio di voci che si sovrappongono, i tanti fascicoli, ma sul digitale c'è altrettanto lavoro. Al presidio di igiene Pubblica San Salvi a Firenze gli operatori sanitari che si occupano del tracciamento corrono dietro ai positivi, ai loro contatti e sono in affanno. "Siete in ritardo sul tracciamento, quanti casi sono rimasti indietro? Per la zona di Firenze circa un migliaio che dovremo però recuperare quando arriveranno anche queste nuove forze. Ogni positivo al coronavirus ha in media quattro contatti stretti. Barriere linguistiche, a volte reticenza sono ostacoli da superare. Normalmente ogni operatore riesce ad affrontare un caso all'ora. Con numeri significativi il tracciamento è difficilmente sostenibile pensa il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. La Toscana sceglie di potenziare il servizio con 500 nuovi addetti in parte saranno selezionati con il bando della protezione civile e troveranno spazio nelle aree fieristiche ormai desolate di Firenze, Carrara e Arezzo. Ma ha senso crederci ancora? Se si continua così non c'è niente di sufficiente. Se la curva tende ad appiattirsi e speriamo che siamo a un punto in cui vedremo appiattirsi questa curva per poi riscendere, probabilmente alcune centinaia di persone in più riusciremo a fare meglio. Questa diga deve tenere perché altrimenti andiamo verso un lockdown credo generalizzato, non c'è altra medicina in questo momento.

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