"Vorrei soffermarmi su questo aspetto cioè sul luogo come autobiografia. "Quasi come io me li immagino, come un alveare, cioè per esempio ogni volta che entro in una camera d'albergo cosa che mi capita spesso per il mio lavoro, durante l'anno, ho questa fantasia come che si formi da qualche parte della mia memoria, nell'eterno, chissà, una specie di albergo composto da tutte una costruzione come il LEGO, modulare di tutti i luoghi dove abbiamo beh, che sono nella realtà separati, un albergo a Milano, uno a Torino, uno a Catania e questo è quello che io credo della memoria. Cioè qualcosa che ha a che fare con l'arte combinatoria".