Non più un omicidio volontario, ma un eccesso colposo di legittima difesa. Dopo sette mesi la Procura di Lodi chiude le indagini e, derubricando il reato, alleggerisce la posizione di Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano che, all’alba del 10 marzo scorso, durante un tentativo di furto, uccise un uomo romeno di 32 anni. Stando a una perizia eseguita su mandato della difesa del ristoratore sessantasettenne, era già emerso che il colpo partito dal fucile da caccia imbracciato da Cattaneo era stato un colpo accidentale. A pesare sulla decisione della Procura probabilmente anche il racconto della colluttazione che il ristoratore aveva dichiarato di aver avuto con uno dei ladri, che aveva tentato di disarmarlo afferrando la canna del fucile, circostanza confermata dalle impronte del romeno ritrovate sull’arma. Uno solo, inoltre, aveva chiarito la perizia, il colpo partito dal fucile e non due come inizialmente era stato contestato a Cattaneo. La notte del furto l’oste si era accorto che quattro malviventi avevano fatto irruzione all’interno del suo locale, l’Osteria Dei Amis di Gugnano. L’uomo, che abita sopra il ristorante, ha sempre dichiarato di aver allora preso il fucile per scendere nel cortile di sua proprietà con l’obiettivo di tutelare se e la sua famiglia, e non con l’intenzione di fare fuoco. Il corpo della vittima colpita alle spalle era stato trovato accanto al bottino: 60 euro e un sacco pieno di sigarette.