Ok alla terza dose ma, come sta già avvenendo, resta una scelta dei singoli Stati. Arriva con queste parole il parere dell'EMA sul booster del vaccino anti-Covid che, dice l'Agenzia Europea del Farmaco, potrà essere fatto anche con il siero Moderna e nelle prossime settimane, si valuterà anche l'opzione di un richiamo per il vaccino sviluppato da Johnson. L'obiettivo dell'EMA oltre ai vaccini, è però soprattutto quello di autorizzare nuove terapie anti-Covid entro l'anno. Nei prossimi giorni decideremo se avviare una revisione in tempo reale sul Molnupiravir, ha detto Marco Cavaleri, Responsabile della Strategia Vaccinale dell'Agenzia Europea. E cioè, il trattamento sviluppato da Merck, che pare al momento la più avanzata tra le sperimentazioni di una pillola contro il SARS-CoV-2. Anche AstraZeneca intanto, ha presentato all'Agenzia Americana del Farmaco, la richiesta per l'uso di un mix di anticorpi monoclonali. Due questioni, quella della terza dose e dei farmaci anti-Covid, che sembrano più che mai fondamentali di fronte ai dati pubblicati da The Lancet: l'efficacia del vaccino Pfizer, rispetto al contagio, diminuirebbe dall'88 al 47% nell'arco di 6 mesi. Ed è proprio in base a questi numeri, che molti Paesi hanno cominciato a somministrare le terze dosi. Ma anche secondo questo nuovo studio, i vaccinati continuerebbero a restare molto ben protetti, contro gli effetti più gravi.