Summit dei capi dei vescovi italiani e il discorso di apertura lavori è affidato a uno dei vicepresidenti, il Vescovo di Fiesole, Mario Meini e Monsignore, a nome della CEI, parla di politica e con parole chiare. I vescovi plaudono all'operazione che ha portato a un nuovo Governo, evitando, viene detto, il difficile passaggio di un ritorno alle urne, ma al Governo giallorosso arriva anche un richiamo, che mostra tutta la preoccupazione dei presuli italiani. “Non giocate”, ammoniscono, “con le attese della gente. L’alleanza sia stabile e i programmi condivisi. Chi ha la responsabilità di governare dovrà far sentire agli italiani che sta veramente perseguendo il bene comune, per cui cerca la stabilità politica, fondata su maggioranze chiare e su programmi solidi e condivisi”. Alla politica arriva anche un altro richiamo, quello a non introdurre nell'ordinamento dello Stato pratiche eutanasiche. “Siamo profondamente preoccupati” dice monsignor Meini, ammantato di pietà e compassione, “il suicidio assistito è una scelta egoistica che privilegia i forti, fa sentire i malati come peso inutile e gravoso per la collettività”. E la CEI parla anche dei migranti, proprio nelle ore in cui viene approvato il patto di solidarietà europeo. “No alla cultura del prima noi e poi gli altri”, dicono i vescovi. “Le chiusure consolidano ingiustizie ed egoismi ed è una scorciatoia scorretta tentare di ricondurre al fenomeno migratorio le paure e le insicurezze del vivere civile, che hanno ben altre cause.