"Esiste Certosa". Ma qui l'orologio sembra essersi fermato all'agosto di quattro anni fa. Svetta il ponte San Giorgio di Renzo Piano, bianco e maestoso, ai piedi della periferia ferita, ma dopo il crollo del Morandi, niente è più ripartito, molti negozi hanno chiuso. "Stiamo cercando di arrampicarci. Credo che questo quartiere, se continueremo di questo passo, ben pochi staranno aperti". "Molti clienti li abbiamo visti andare via". La tanto attesa riqualificazione urbana, prevista nel progetto del nuovo Parco della Val Polcevera, dell'architetto milanese Stefano Boeri, non è ancora completata. E nel quartiere che non riparte, bisogna fare i conti con la quotidianità, come raccontano Francesca e Matteo "Una bolletta di un mese solo, da 2.773 euro. Contro, abbiamo quella dell'anno scorso dello stesso mese era 580, per arrivare ad un massimo di 850, in un solo mese". "Ci auguravamo sicuramente, diciamo di ritornare in quanto meno ad una normalità, ecco, magari quella che c'era prima del ponte. Invece, dobbiamo constatare che sì, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, soprattutto". Molti dei 600 sfollati di via Fillak, non sono mai rientrati a casa. "La gente che abitava lì, non c'è più". Hanno scelto di vivere nei quartieri più vicini a Genova e al mare. Gli appartamenti ormai svalutati messi in vendita, stanno ancora aspettando di essere acquistati. "Si parla da un minimo di 500 euro al metro quadro, a un massimo di 800". "Niente". "Praticamente, no. Mentre qui prima, un appartamento al metro quadro lo potevi, se eri fortunato, a 1.300-1.400". Qui arriveranno presto i cantieri del nuovo snodo ferroviario e nel 2025, 42 treni merci al giorno, attraverseranno la vallata.