"Perché hai accettato di fare questa intervista?" "Perché giustamente io voglio aiutare le altre ragazze che hanno subito questa cosa ad aprirsi e a chiedere aiuto. Controllava sempre come uscivo, con chi uscivo, che dovevo fare, come mi dovevo vestire. Mi diceva sempre: tu ti devi convertire all'islam. E io gli dicevo: guarda se mi voglio convertire lo voglio fare per una mia scelta, lo devo proprio sentire. Mi dice che devo indossare, mi dice che devo portare il velo, quindi quando io gli rispondo di no mi dice: guarda io ti ammazzo e queste cose qua". "Cioè che succedeva, lui ti minacciava? raccontami". "Sì, mi minacciava poi quando ho provato quando ho provato a dire: guarda, questa cosa definire tra di noi, mi dice che si uccide da solo, poi l'altro giorno mi ha picchiato". "Come è cominciato tutto?" "Allora tutto è cominciato perché volevo cambiare il taglio di capelli e mi ha detto: nell'Islam è proibito. Quindi una donna non può tagliarsi i capelli, io ho detto: guarda io voglio fare tutto quello che voglio io, ma infatti l'ho detto pure a mia mamma. Erano circa le 23, è venuto a casa, mia mamma ha parlato con lui e l'hanno chiuso là, poi mia mamma è andata a dormire e poi all'improvviso mi arriva un messaggio da lui dicendo: guarda tu devi aprire la porta e mi devi dare le chiavi e devi uscire, ho aperto la porta e da lì non c'ho capito più niente. Mi ha trascinata fuori e mi ha preso a pugni". "Adesso ti senti più tranquilla?" "Sì sì, mi sento molto tranquilla, infatti la prima cosa che ho fatto è truccarmi e prendermi cura di me stessa. Utilizzava l'Islam per controllarmi".