Qui siamo in una tenda allestita all'interno dell'ATS di Varese, dove è stato attivato un hotspot per monitorare i pazienti covid. Una nuova veste per le USCA, unità speciali di continuità assistenziali che sono nate come servizio domiciliare e si sono adattate in questa seconda ondata a un aumento dei pazienti che sono seguiti da casa. Qui arrivano pazienti già tamponati Covid positivi, un paziente arriva, 1 ogni mezz'ora, viene accettato, viene accettato dalla postazione amministrativa, il medico di base ha la possibilità quindi di inserire non solo i dati anagrafici, ma l'anamnesi, abbiamo installato proprio qui il nostro laboratorio mobile. Un laboratorio che permette di fare anche esami che a domicilio non possono essere eseguiti come le analisi del sangue o il controllo con l'ecografo che non sempre è possibile, dato che ce n'è uno solo per tutte le unità covid. Matteo è uno dei giovani medici che lavorano nelle USCA fin dall'inizio della pandemia. Tutta questa vestizione viene fatta ogni volta che andiamo al domicilio del paziente o nel caso specifico del servizio Hotspot viene fatta all'inizio e alla fine della dell'attività lavorativa. Il vantaggio di vedere nello stesso ambiente tanti pazienti covid positivi è che non c'è necessità di cambiarsi completamente tra una visita e la successiva e guadagnamo un sacco di tempo, perché una volta cheentriamo e ci vestiamo, l'unica scomodità è quella di dover restare vestiti negli stessi abiti senza la possibilità di nenache toccarsi per magari 7, 8 ore, però, d'altro canto, non dobbiamo nenche girare per la provincia, magari con la pioggia, la neve e il freddo, svestirsi sotto le case dei pazienti.