Virus, la comunità bengalese di Roma non si sente isolata

07 lug 2020
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In questo quartiere, lavorano tutti. Io, mi trovo normale, e vado anche ai loro negozi, non mi crea problemi. Roma, quartiere Prenestino, qui vive la più nutrita comunità bengalese della capitale: 13 mila 500 persone. Malgrado il blocco dei voli dal Paese asiatico, deciso dal Ministro della Salute, in seguito all'aumento di persone positive al Covid-19, tra chi rientra in Italia dal Bangladesh, la situazione non sta toccando la convivenza pacifica di queste persone con i romani del Quartiere. Personalmente non mi sento in difficoltà, non ho paura. Sono persone che cercano di venire a lavorare, hanno bisogno di una mano, giustamente. Sono tutte brave persone. Sto lavorando e sto bene , grazie a Dio, sto lavorando sempre e sto bene. Rayan è arrivato in Italia 8 anni fa, con la sua famiglia, adesso, assieme al padre gestisce un negozio di alimentari. Il Quartiere è bellissimo, sono qui da otto anni, è veramente bello. Mi vogliono bene tutti, poi non so. Anche dopo i casi di Covid-19, tra i bengalesi sembra che qua, al Prenestino non sia cambiato. Il virus è in tutto il mondo non è di una comunità, per problematiche cinesi o bengalesi, è un problema per tutti. Dahlin, vive a Roma da 10 anni, ha un negozio di lavanderia e dei suoi connazionali che tornano in Italia, dice, devono fare la quarantena. Quando torna, minimo 40 giorni stai a casa. Fino a che non c'è il coronavirus è tutto a posto.

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