Non è per tecnocrati o nerd, cos'è veramente Wired Next Fest alla sua decima edizione? Il festival di Wired non un è evento dove si parla della tecnologia in senso stretto, non si parla dello strumento, ma si parla dell'impatto dell'innovazione sulla nostra vita, è per questo che tra i relatori non troviamo solamente scienziati o tecnologi, ma anche economisti, politici, registi, attori, musicisti. Perché la tecnologia sta cambiando il mondo e noi stessi, ad esempio, la nostra memoria. Ma ci sono sempre le persone, tema di quest'anno, dietro alle idee che cambiano il mondo. Sia quando costituiscono un punto di riferimento per la società, sia quando con le loro storie definiscono una traccia. E questo appunto in tutti i campi, nell'economia, nell'imprenditoria, nella musica, nel cinema e nella letteratura. Non esiste una storia senza comunicazione e il tempo nostro è quello digitale. Sembra un paradosso, ma anche uno sport antichissimo come il calcio può diventare ancora più bello. Stiamo lavorando col Politecnico di Milano nell'individuare un software diciamo di intelligenza artificiale, che consenta ai tecnici in panchina durante la partita di accogliere, di raccogliere una serie di dati, ma più che altro di elaborarli in maniera predittiva. Ognuno, dicevamo, è chiamato alla propria sfida. Come raccontare quindi le trasformazioni digitali? I media generalisti hanno confinato il mondo dell'innovazione, ha ricordato il direttore di Sky Tg24 Giuseppe de Bellis, in un argomento a parte, avulso da tutto il resto. Le tecnologie invece, sono già certezze del nostro presente. Diventa fondamentale raccontarle come parte integrante di un ecosistema.