I corpi vengono avvistati, recuperati, riportati a galla nel pomeriggio della terza giornata di impegnative e incessanti ricerche subacquee. Nell'ennesima immersione a 49 metri di profondità gli speleosub dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco riescono ad entrare e a raggiungere le cabine dei passeggeri dove, nascosto dietro alcuni materassi, individuano il primo corpo. Uno dopo l'altro, quattro dei dispersi vengono portati in superficie issati sulle motovedette dei Vigili del Fuoco e Guardia Costiera, e una volta a terra identificati alla presenza dei familiari e dei legali dei sopravvissuti ,davanti ad una folla di curiosi e un muro di telecamere con le tv e i giornalisti da tutto il mondo. Intrappolati nel lussuoso yacht affondato in 60 secondi, come mostrano le immagini riprese dalle webcam dal molo di Porticello durante la violenta tromba d'aria, nella notte tra domenica e lunedì, non sono più dispersi ma vittime. Il banchiere Jonathan Bloomer presidente della Morgan Stanley International, l'avvocato ed ex procuratore Federale di New York Chris Morvillo e le rispettive mogli, Judy e Nada. Restano in fondo al mare il magnate britannico Mike Lynch che aveva organizzato il viaggio e la figlia diciottenne Anna. I corpi recuperati portati all'Istituto di medicina legale di Palermo per le autopsie disposte dalla Procura di Termini Imerese che sul disastro ha aperto un'inchiesta e che continua ad ascoltare le voci dei sopravvissuti, nove su dieci componenti dell'equipaggio, e sei dei 12 passeggeri, salvi grazie a questa zattera che si è gonfiata al contatto con l'acqua e poi recuperati dal comandante del sir Robert, il veliero olandese che la tempesta ha lasciato intatto. Il neozelandese 51enne James Cutfield, capitano, è stato sentito per ore, obiettivo ricostruire la dinamica dei fatti, accertare se a fare affondare a poche centinaia di metri dalla costa un'imbarcazione lunga 56 metri ci sia stata una catena di errori e tragiche coincidenze.