La zona rossa in Campania, che va avanti ormai dall' 8 marzo scorso, genera proteste nel mondo del commercio fermato dalle regole nazionali e regionali. A Napoli c'è una singolare protesta dei negozi di abbigliamento e accessori che aderiscono al commercio: porte aperte e intimo in esposizione. In base alle regole della zona rossa, infatti, possono essere aperti al pubblico solo le attività di questo tipo che vendono intimo, abbigliamento per bambini e articoli sportivi. Possiamo chiamarla, se vogliamo, la protesta delle mutande cioè vendiamo le mutande per non rimanere in mutande, dopo l'ennesima chiusura che ci è stata imposta e ci chiediamo quale sia la ratio per la quale ci continuano a mantenere chiusi, visto che è evidente che non siamo noi il luogo di contagio. Pare che siano i codici ATECO a gestire il virus, cioè nei negozi di abbigliamento intimo piuttosto che sport o tempo libero pare che il virus non ci sia. Si può entrare, si può acquistare, pertanto abbiamo fatto l'aggiunta del codice ATECO per l'intimo e quindi possiamo accogliere persone dentro, vendere solo intimo ma almeno proviamo a rialzare il capo. Ci siamo costruiti la nostra isola Covid-free. Con le mutande? Con le mutande, la mutanda ci salverà! Alcuni hanno aggiunto i codici ATECO per poter vendere comunque qualcosa al dettaglio. Altri, addirittura un negozio che vende quadri e alcune gioiellerie, hanno esposto l'intimo simbolicamente. Non solo ci stanno riducendo e ci hanno ridotto in mutande, appunto, io non potendo cambiare il mio codice ATECO, ho semplicemente esposto le mutande per protesta. 5.000 esercizi hanno già chiuso, Confcommercio stima che da oggi a fine 2021 chiuderanno altri 3.500. Grandi realtà, cioè realtà importanti che hanno vissuto fino ad oggi di questo lavoro e sono in grandissima sofferenza, mi diceva una persona, dice: ma io dopo 70 anni di lavoro che cosa lascio i miei figli? debiti? Protestano anche operatori dei mercati, di fiere e sagre che bloccano il traffico sulla A1, nei pressi del casello di Caserta Sud. I commercianti sottolineano che la Campania e Napoli sono in zona rossa da un mese e, tuttavia, i contagi non sono diminuiti.