Sono numeri ancora negativi quelli sulle immatricolazioni di nuove auto in Italia nel mese di novembre. Andiamo a vedere 124mila automobili immatricolate e nello scorso mese -10,8% e -11 % rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Un dato ancora più negativo quello registrato dal gruppo Stellantis che rispetto a un anno fa perde il 25% sostanzialmente del mercato con la sua quota che scende dal 30 al 24,7 dell'intero mercato in Italia. Guardiamo i numeri di Stellantis che comprende i marchi Fiat, Peugeot e altri, tra gennaio novembre -9,4 % 428mila autovetture vendute per adesso nel 2024. Numeri che insomma sono anche tra le motivazioni delle dimissioni anticipate di Carlos Tavares come anche l'andamento del titolo in borsa ovviamente molto osservato dagli stessi azionisti -47% in un anno nel day after dell'annuncio delle dimissioni anticipate un -6,5 in borsa. Anche la fotografia sulla produzione in Italia va detto è molto fosca. Guardate un po': quasi tutti gli stabilimenti di Stellantis oggi in Italia sono fermi o si fermeranno a breve, o stanno lavorando solo qualche giorno a settimana. Chiaramente, il mese di dicembre è un mese particolare perché ci sono le festività, ma questa è una storia che va avanti da molto in tanti modelli che sono arrivati del gruppo Stellantis, in buona parte non sono, non sono stati messi in produzione in Italia. Pensiamo alla Panda in Serbia la nuova Lancia in Spagna oppure l'Alfa Romeo Junior in Polonia mentre a Mirafiori dovrà arrivare la 500 ibrida. Ma si parla di anni di anni prossimi. Ricordiamo sempre che in realtà nella ridistribuzione con la fusione tra FCA e PSA, l'Italia non è stata tra i paesi fino al 2023 più penalizzati. In Francia, si è persa di più la produzione mentre in Italia e Spagna è aumentata. Ricordiamoci sempre che anche la crisi Stellantis non è solo frutto della crisi dell'Automotive europeo, i due terzi delle perdite di ricavi per il gruppo arriva dal Nord America dove Stellantis ha evidentemente sbagliato i conti e non è stata apprezzata dal mercato.