Sorpresa: i conti di Alitalia vanno un po’ meglio del previsto. Quantomeno l’emorragia di prenotazioni si è fermata. A maggio, secondo quanto comunicato dai tre commissari, il fatturato è cresciuto di 10 milioni rispetto al maggio del 2016 arrivando a 250 milioni. Complice il taglio di costi legati ai contratti di carburanti e leasing. Si può parlare di una boccata d’ossigeno per l’ex compagnia di bandiera che al momento conta circa 600 milioni in cassa, numeri su cui l’Associazione degli aeroporti getta però un’ombra. Alitalia, dopo l’ammissione all’amministrazione straordinaria del 2 maggio, non starebbe più pagando quanto dovuto agli aeroporti italiani. Assoaeroporti ha scritto una lettera all’ENAC ma l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha risposto picche: non può applicare le sanzioni del caso, che arrivano allo stop ai voli per le società non in regola coi pagamenti, ad una compagnia commissariata. Molti scali italiani però sono partecipati da enti pubblici con danno economico, quindi, anche per il contribuente. Assoaeroporti potrebbe chiedere i danni proprio all’ENAC. Si vedrà. Nel frattempo, la low cost EasyJet conferma di essere una delle 33 società che hanno presentato manifestazioni di interesse per Alitalia: se per tutta la compagnia, o per singoli pezzi, lo si saprà a breve perché il tempo stringe. I tre commissari stanno ultimando la selezione dei soggetti che potranno visionare i documenti di Alitalia, la cosiddetta data room, che sarà aperta entro la fine della prossima settimana. Entro luglio bisognerà presentare le offerte vere e proprie ma non ancora vincolanti. Quelle arriveranno entro settembre per aggiudicare Alitalia entro ottobre.