Il taglio dei fondi dell'auto potrebbe essere meno radicale, il governo promette di intervenire con la manovra, la stessa con la quale finora si è previsto di ridurre dell'80% i finanziamenti decisi anni fa; lo assicura il Ministro delle imprese, Adolfo Urso, durante il tavolo su Stellantis. Insomma si profila un passo indietro per cui la dote di 200 milioni all'anno per il comparto alla fine potrebbe essere più alta. Soldi da destinare principalmente alle aziende che producono componenti per le quattro ruote mentre si escludono incentivi all'acquisto di veicoli meno inquinanti. Gli ecobonus, dice Urso, svenano gli stati e non risolvono il problema, il ministro ha ricordato che gli aiuti di questo tipo un miliardo nell'ultima tornata erano stati dati d'intesa con la multinazionale che tiene le redini, fra l'altro della Fiat, a patto di un aumento della produzione circostanza che non è avvenuta Anche perché le rendite continuano a calare. Il governo chiede a Stellantis di assumersi la responsabilità sociale del rilancio di quella che resta una delle maggiori imprese nel nostro Paese, con un piano industriale chiaro, sostiene il ministro, il governo darà il massimo sostegno Il gruppo ha già reso noto cosa ha in mente per l'Italia confermando i modelli previsti e continuando a escludere la chiusura di stabilimenti e licenziamenti chiede però sostegni per il passaggio alle macchine elettriche che costano il 40% in più di quelle a benzina e diesel, tra le richieste anche quella di non cambiare le regole europee sulla transizione ai veicoli a batteria, come vorrebbe invece Palazzo Chigi con Urso convinto che l'industria automobilistica europea sia al collasso è che per questo è necessario un cambio di rotta a Bruxelles.