Gli aumenti in bolletta finiscono nel mirino dell'antitrust: 7 società avrebbero ritoccato al rialzo le tariffe di luce e gas in maniera illegittima a oltre 2 milioni e mezzo di italiani, tra famiglie, condomini e piccole imprese. Rincari che, se non fermati, potrebbero coinvolgere più di 7 milioni di contratti: sotto la lente sono infatti finiti anche aumenti annunciati ma non ancora applicati. Si tratta di utenti del mercato libero, non dunque di quello tutelato, dove le tariffe sono decise periodicamente dello Stato. Secondo l'autorità per la concorrenza i rincari applicati da Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, che insieme valgono l'80% della clientela, sarebbero ingiustificati e queste società dovrebbero sospenderli, ripristinando i costi in vigore prima del 10 agosto. Questa è la data in cui è entrato in vigore il decreto Aiuti-bis, col quale si è deciso che i prezzi delle bollette non potevano essere modificati fino all'aprile del 2023. Una scelta fatta per evitare ai consumatori, già colpiti dagli straordinario aumenti dell'energia, ulteriori batoste. L'Antitrust, che aveva già avviato indagini su altre 4 imprese, ha dunque aperto un'istruttoria perché il paracadute pubblico sarebbe stato aggirato. Le aziende coinvolte giustificano l'aumento dei prezzi con la crescita dei costi delle materie prime e lamentano una differente interpretazione della norma pensata per frenare le bollette.























