Sarà anticipato a Natale quello finora conosciuto come bonus Befana. La conferma arriva dal Viceministro all'economia, Maurizio Leo, che aggiunge che l'aiuto sarà di 100 euro netti e non come l'ultima edizione quando bisogna la vita si riduce il nell'entità. "Dare questi 100 euro senza, diciamo, effetto su una tassazione. Quindi arrivare ai famosi 100 euro netti". L'aiuto in arrivo a dicembre, forse con la tredicesima, non sarà per tutti, ricalcherà lo schema della scorsa edizione quindi solo per le famiglie di lavoratori dipendenti con coniugi non separati con figli a carico e un reddito medio basso cioè compreso fra 8500 euro 28 mila euro lordi annui. Esclusi dunque coloro che hanno guadagni rasoterra e che, come di consueto, sono esclusi dal versare imposte. A conti fatti si tratterebbe di un milione di beneficiari per un costo di 100 milioni e Leo spiega nel corso di telefisco del Sole 24 Ore, che darlo prima è possibile perché le entrate fiscali vanno bene. Nei primi sette mesi nel 2024 lo Stato, secondo il tesoro, ha incassato 19,2 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ma a trasformare la misura da bonus Befana a bonus Natale è anche una questione di bilancio. Per quanto l'esborso per le casse pubbliche siamo modesto, non finirà per pesare sulla manovra per il 2025, per la quale la caccia alle risorse è in corso. I soldi per una legge di bilancio che si aggira sui 25 miliardi scarseggiano, le nuove regole europee costringono a tirare la cinghia e bisognerà fare delle scelte. Forse anche per questo la nuova formula di queste misure è più magra di interventi simili fatto in passato. Nel 2022 il Governo Draghi stabilì un indennità di 200 euro per 28 milioni tra lavoratori e pensionati con redditi fino a 35 mila euro e una di 150 euro per chi non superava i 20 mila cioè 22 milioni di famiglie.