Bonus edilizi, le soluzioni per i crediti incagliati

20 feb 2023
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"Eh sì bisognerà trovare una soluzione da quella che sta cercando il governo per i crediti fiscali incagliati, cosa vuol dire, vuol dire, andiamo a vederlo subito al nostro Skywall, vuol dire che i proprietari hanno commissionato l'avvio dei lavori di ristrutturazione attraverso superbonus o anche tutti gli altri bonus edilizi. Le aziende edili hanno aperto effettivamente i cantieri anticipando le spese attraverso lo sconto in fattura che oggi non è più possibile e poi questa aziende si aspettavano di poter rivendere poi questi sconti fiscali, questi crediti fiscali a qualcun altro in modo tale da poter rientrare da queste spese, ma tante aziende non sono riuscite, tante imprese edili non sono riuscite a fare questo e così si creano questi crediti incagliati che le, insomma, associazioni del settore conteggiano tra i 5 e i 15 miliardi di euro. Per le imprese a rischio sarebbero 25 mila, i cantieri fermi non pagati 30 mila. Un problema sia per le imprese ma anche per i proprietari che si possono trovare i cantieri a metà e quindi davvero le impalcature bloccate sulle proprie case, cosa rischiano queste imprese che hanno anticipato i soldi ma non riescono più ad averli indietro, beh per l'86% dicono di aver stoppato ormai l'avvio di nuovi cantieri, il 71 rischia l'insolvenza cioè non poter più pagare i propri debiti la sospensione di cantiere il fallimento addirittura per poco meno della metà quindi un problema che effettivamente è reale sul settore che rischia licenziamenti, fallimenti di imprese, insomma dopo anni invece di vacche grasse perché, beh prima di tutto perché chi le andava a comprare questi crediti erano soprattutto le banche che potevano utilizzarli per pagare poi meno tasse facendoci anche un interesse, il problema che secondo la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul Sistema Bancario, ormai lo spazio delle banche per acquistarle era terminato, hanno acquistato, questi sono dati dell'anno scorso quindi dovrebbero essere ancora aumentati, 77 miliardi di euro e sostanzialmente non hanno più spazio perché non pagano più tasse rispetto a quanti bonus hanno comprato. Il secondo tema è quello delle truffe che ha messo in guardia molti possibili compratori, acquirenti di questi crediti perché, perché ci sono state moltissime frodi. Circa 6 miliardi di frodi e di crediti che non corrispondevano a nulla, cioè che non si basavano su lavori effettivamente fatti e quindi il rischio di chi compra questi crediti fiscali di poi vederseli sequestrare visto che non si ha la certezza effettivamente di cosa ci sia sotto. Quali possono essere quindi le possibili soluzioni beh ce ne sono diverse, un po' tecnico e un po' complicate ma andiamo a spiegarle: Proteggere le banche dal sequestro di crediti di truffa, in parte è stato fatto anche col recente decreto, utilizzare lo spazio fiscale dei clienti delle banche, cioè non solo le tasse che devono pagare le banche ma anche le tasse dei clienti correntisti di banca che utilizzano i sistemi informatici delle banche, gli F24 per pagare le proprie tasse o sennò aziende pubbliche che comprano i crediti incagliati ma questo sarebbe evidentemente anche un costo, un rischio per lo Stato".

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