Ritorno all'accisa mobile, sforzo sulla trasparenza con l'obbligo per i benzinai, altrimenti a rischio sanzione, di esporre accanto al prezzo praticato anche quello medio misurato dal Ministero delle Imprese. Per contrastare l'aumento dei prezzi del carburante, il Governo ha messo mano ad una serie di misure, alcune delle quali hanno portato a critiche e contestazioni: I benzinai avranno circa un mese per esporre il doppio prezzo nei distributori, quello applicato e quello medio nazionale. Se non lo faranno scatteranno sanzioni da 500 fino a 6 mila euro e dopo la terza violazione potrà essere disposto lo stop all’attività. I dettagli su come si dovrà procedere però mancano ancora, arriveranno con un nuovo decreto. Il provvedimento poi reintroduce il bonus benzina esentasse da 200 euro, valido fino a fine anno, e per favorire gli spostamenti alternativi all'auto si ripropone anche il bonus per pagare l'abbonamento per il trasporto pubblico locale e ferroviario da 60 euro per i redditi fino a 20 mila euro e non più 35 mila come nella versione precedente della misura. Reintrodotta anche l'accisa mobile, il meccanismo cioè di ridurre le tasse se il prezzo del petrolio aumenta rispetto alle stime contenute nel Def. Non viene però più specificata la percentuale di aumento per intervenire, che prima era del 2%. Infine il Garante per la sorveglianza dei prezzi sarà affiancato da una specifica Commissione di allerta rapida di sorveglianza.