Pereto, alla periferia nord di Firenze. Questo circolo, inaugurato nel 1959, ha accompagnato il quartiere nelle sue molteplici trasformazioni. "Nei mesi ante-pandemia, fuori avevamo scritto La Casa dei popoli e non La Casa del popolo". Il presidente della società di Mutuo Soccorso ci spiega la struttura e i servizi offerti, con le bollette in tasca raddoppiate in un anno. La lista delle associazioni che ha, finora, avuto accesso gratuitamente agli spazi è lunga: chi fa teatro, chi danza, chi propone corsi di cucito, scrittura creativa e lettura critica. "Chiaramente chiederemo un contributo. Questo sarà il nostro obiettivo: il gruppo dei bambini a cui facciamo aiuto scolastico è fatto da una trentina di bambini. Non possiamo chiedere i soldi a delle famiglie che hanno bisogno di aiuto". La mensa è già saltata per le restrizioni della pandemia lasciando senza lavoro 6 persone; ma nuove sfide sono all'orizzonte, come scaldare queste enormi stanze dove si suona, si recita e si canta. Come poter accendere le luci nella sala del biliardo, come continuare ad offrire un luogo di ritrovo agli anziani anche senza imporre una consumazione. "Vedi che telefono moderno tu c'hai oh". Solo nella città di Firenze, sono attivi 80 tra circoli e associazioni culturali: "Il tema delle bollette, del caro energia e forse del riscaldamento quando arriverà diventa l'ultimo tassello di un quadro veramente molto complesso per tutti, per tutte le realtà; dalle più piccole fino alle più grandi, dalla città fino alla frazione. Quello che temiamo adesso, è che non si possa aprire per tanto tempo, o che si possa aprire soltanto per poche ore al giorno, o che si debba scegliere cosa fare. Non poter più essere il luogo aperto che ospita le realtà del territorio, ma fare delle scelte perché non ce la faremo a sostenerle tutte".