Concessioni balneari, Ue: attuare riforma. I gestori delusi

05 set 2024
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L'occhio dell'Europa sulle concessioni balneari resta vigile, l'intesa fra Roma e Bruxelles che ha portato alla riforma dei permessi per la gestione delle spiagge c'è, ma le autorità comunitarie si aspettano che le nuove regole diventino realtà. Che ci sia cioè davvero più concorrenza con l'attuazione delle gare per assegnare le autorizzazioni. In pratica non è stata ancora cancellato il rischio che il nostro Paese venga multato perché da anni non onore le norme continentali. Si aspetta che quanto messo su carta diventi realtà. I bandi dovranno essere avviati entro il mese di giugno del 2027 un termine che non impedisce come giò fatto da qualche comune di partire prima. Questo impegno che non piace alle associazioni dei balneari pronti a protestare ha consentito di prorogare ancora una volta le concessioni esistenti per altri tre anni con in più in alcuni casi la possibilità di estenderle fino al marzo 2028. Altri aspetti importanti riguardano la durata delle nuove autorizzazioni sarà compresa tra 5 e 20 anni mentre chi perde la licenza avrà un indennizzo coprirà una parte delle spese sarà a carico di chi subentra che inoltre dovrà assumere il personale impiegato dal precedente titolare; quest'ultimo non avrà una corsia preferenziale per continuare ad avere il permesso, ma al momento dell'offerta avrà un maggior punteggio rispetto agli altri in lizza. Cosa cambierà per chi vuole ombrellone e lettino in spiaggia, i prezzi scenderanno perché ci sarà più concorrenza o aumenteranno perché i gestori dovranno pagare canoni più costosi. Difficile dirlo, la questione di quanto versare allo Stato per le licenze è rimandato a un futuro provvedimento che dovrà tenere conto di quanto evidenziato dalla Corte dei Conti. I canoni attuali non sono proporzionati al giro d'affari di chi usa questo bene pubblico.

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