La ripresa c'è. Nel 2021 la crescita del PIL è stata del 6,2% e i consumi sono ripartiti in quasi tutti i settori. Ma quel quasi è un lascito pesante della pandemia perché ci sono ancora aree dove i consumi languono. Alberghi meno 35%, ristoranti meno 27%, servizi culturali e ricreativi meno 21%. Comparti che non hanno mai partecipato pienamente a questa ripresa e che sono ancora molto distanti dai livelli di 2 anni fa. Il consuntivo 2021 elaborato dall'Ufficio Studi di Confcommercio è quindi nel complesso positivo, con l'aumento dei consumi rispetto al 2020 del 5,1%. Ma si parla in larga parte di rimbalzi statistici rispetto all'anno orribile 2020 mentre altri fattori di incertezza si affacciano sul 2022. La variante Omicron dilaga nel paese e rallenta le attività economiche, colpite peraltro dalla crescita dei prezzi dell'energia e dai problemi globali alle catene di approvvigionamento. E' evidente, conclude Confcommercio, che il recupero prosegue più lentamente del previsto e per i consumi ancora sotto del 7,3% rispetto al 2019, il completo ritorno ai livelli pre pandemici non avverrà prima del 2023.