FM 4. Non è la stazione radio austriaca che appare scrivendo questa sigla su Google, ma il nome in codice del maxi appalto da cui nasce l’indagine giudiziaria che ha coinvolto, tra gli altri, l’imprenditore Alfredo Romeo e il padre dell’ex premier, Tiziano Renzi. La maxi gara d’appalto FM 4, dell’enorme valore di 2,7 miliardi, viene bandita dalla CONSIP nel marzo del 2014, per assegnare una serie di servizi legati alla gestione della pubblica amministrazione. L’acronimo FM sta, infatti, per facility management, ossia quelle operazioni che non riguardano l’attività principale di un ufficio, ma tutto ciò che serve per farlo funzionare a dovere, dai sistemi di sicurezza alle telecomunicazioni, dal servizio mensa alla manutenzione e pulizia, insomma la gestione degli edifici e dei loro impianti e i servizi al personale che ci lavora. Il bando, infatti, è diviso in ben 18 lotti, a seconda del tipo di attività ad appaltare. Il valore complessivo, quasi 2,7 miliardi in 36 mesi di durata dell’appalto, lo pone tra i più grandi in Europa negli ultimi anni. Del resto, serve per far funzionare una miriade di uffici pubblici in tutta Italia. A bandirlo è la CONSIP. Dal 2000 è la centrale acquisti della pubblica amministrazione, ossia la società detenuta al 100 per cento dal Ministero dell’economia che si occupa di comprare beni e servizi strumentali al funzionamento degli uffici della PA in maniera centralizzata, in modo da minimizzare gli sprechi di denaro pubblico che potrebbero verificarsi, come spesso è successo, qualora ogni singola Amministrazione provvedesse da sé. E se in questo caso ci sono stati sprechi o irregolarità lo accerterà la magistratura.