Quello per evitare una procedura per debito è un negoziato difficile. Mai pensato che la strada fosse spianata. Dopo la due giorni di Consiglio europeo e una serie di incontri a margine con gli altri leader, il Premier Conte non nasconde le preoccupazioni per la trattativa con l'Europa. L'obiettivo è comunque quello di evitare una bocciatura, rispettando le regole finché ci sono, cambiandole, poi, il prima possibile. I risparmi annunciati sul reddito di cittadinanza e Quota 100, e le maggiori entrate fiscali, che dovrebbero essere certificati un aggiustamento di bilancio, potrebbero però non bastare, anche se il Capo del Governo è sicuro che la situazione dei nostri conti sia migliore di quella stimata da Bruxelles. “La Commissione ha operato nelle proiezioni di stima. Noi invece abbiamo un costante monitoraggio, quindi i numeri reali ce li abbiamo noi”. Al Vicepremier Salvini, che insiste sulla necessità di tagliare le tasse, altrimenti - è la minaccia - salta il Governo, il Premier risponde di essere il più ambizioso di tutti in tema di flat tax, puntando a una riforma complessiva. “Io non mi accontento di intervenire sull'abbassamento di una aliquota. Io voglio realizzare un patto, un patto fiscale tra fisco, amministrazione finanziaria e i contribuenti italiani”. Dal Consiglio europeo, intanto, fumata nera sul rinnovo delle cariche istituzionali. I leader si sono presi un'altra settimana di tempo e un nuovo vertice è già fissato per il 30 giugno. Angela Merkel ha preso atto del fatto che il suo candidato alla Commissione, il popolare Manfred Weber, non ha la maggioranza, ma continua a ribadire il suo no al pressing bipartisan di chi le chiede di trasferirsi a Bruxelles. Toccherà dunque a Donald Tusk trovare una mediazione con il Parlamento, ma dietro le quinte continuano gli incontri ristretti, che vedono il Presidente francese Macron, il Premier spagnolo Sánchez e l'olandese Rutte tra i più attivi.