Conti pubblici, governo: deficit sotto 3% nel 2026

17 set 2024
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Presto per capire se l'anno prossimo si pagheranno meno tasse, se ci sarà un taglio a questo o a quell'altro bonus e dove si pescheranno circa 25 miliardi necessari per la prossima manovra. Per mettere a punto la sua strategia, il governo attende le cifre dell'ISTAT che il 23 settembre presenterà la revisione sui conti pubblici; solo allora si avrà il quadro completo e prenderà forma il piano strutturale di bilancio, il documento col quale ci si impegna ad aggiustare le finanze rispettando le nuove regole europee. Al momento, abbiamo solo uno schema esaminato dal Consiglio dei Ministri col quale si conferma la linea della prudenza, l'intenzione di voler diluire la correzione in sette anni, di voler abbassare il deficit PIL sotto il 3% già nel 2026 di limitare la crescita della spesa. In pratica, una cura dimagrante: non saranno lacrime e sangue come ha detto il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ma ci sono pochi spazi per misure di manica larga e sarà necessario scegliere cosa mettere in manovra e cosa no. Tra le priorità, la proroga della riduzione dei contributi dei dipendenti e dell'irpef per i redditi medio bassi, gli incentivi alle imprese che assumono e la conferma di una serie di sconti. Per altri interventi da un ulteriore taglio delle tasse alle pensioni, bisognerebbe trovare i soldi. Un aiuto potrebbe arrivare dall'aumento delle entrate tributarie dalla revisione delle agevolazioni che si fanno valere nella dichiarazione dei redditi.

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