Nuovi aiuti contro il caro energia e un assaggio di misure previste per la prossima manovra, con la revisione del Superbonus edilizio, che scende dal 110 al 90%, e il tetto all’uso del contante, alzato a 5.000 euro. Il Governo guidato da Giorgia Meloni utilizza 9,1 miliardi, ereditati dal precedente Esecutivo grazie alle maggiori entrate fiscali, per raffreddare l’impatto dell’aumento dei prezzi, a partire dalle imprese. 3,4 miliardi serviranno per allungare a tutto il 2022 i crediti d’imposta alle aziende per l’acquisto di elettricità e metano, in pratica uno sconto sulle tasse che alleggerisce le bollette. Inoltre, potranno pagare il conto energetico a rate con la possibilità di una garanzia pubblica. Via libera a nuove estrazioni di idrocarburi in Adriatico, col vincolo che una parte del gas così prodotto venga venduto a prezzi calmierati alle imprese che ne consumano di più. Per gli automobilisti viene esteso a tutto dicembre lo sconto sui carburanti di 30,5 centesimi al litro, per il quale sono stanziati 1,3 miliardi. Sale da 600 a 3.000 euro la soglia dei benefit esentasse che i datori di lavoro possono dare ai loro dipendenti per pagare le bollette. Come detto, viene alzato a 5.000 euro la possibilità di pagare in contanti, una soglia –ha detto Giorgia Meloni– decisa allineandosi alla media europea. Per i commercianti arriva un rimborso fino a 50 euro per comprare il registratore di cassa telematico. Cambia, infine, il Superbonus. «È stato fatto un intervento che salvaguarda le finanze pubbliche», ha spiegato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il contributo statale per le ristrutturazioni edilizie si è rivelato molto più costoso del previsto e scenderà al 90%. Dal 2023 ne potranno usufruire però anche i proprietari di villette, solo se prima casa e se il reddito non supera i 15.000 euro, con soglie più alte se sotto lo stesso tetto vivono molte persone.