Da lunedì stop al petrolio russo in Europa via nave

02 dic 2022
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Manca sempre meno tempo, è stato annunciato in realtà nei mesi scorsi, ma ormai siamo agli sgoccioli. Perché? Perché la prossima settimana, lunedì, parte l'embargo europeo al petrolio russo via nave. Allora, andiamo a vedere il primo cartello che ci mostra appunto il calendario delle misure. 5 dicembre stop al petrolio russo via nave. Ricordiamoci tutte le diatribe, le discussioni soprattutto ungheresi per invece lasciar passare il petrolio via oleodotto che continuerà a scorrere. 5 febbraio stop ai prodotti raffinati: diesel, benzina per esempio, non arriveranno più dalla Russia. In realtà, ce ne siamo liberati già abbastanza da tempo ma non tutti. Soprattutto noi italiani. Lo vedremo. Per esempio, Claudio De Scalzi, amministratore delegato di Eni dice: l'embargo al petrolio russo sarà un duro colpo. Bisognerà stare attenti, bisognerà trovare il petrolio altrove come abbiamo fatto e arriverà soprattutto dagli Stati Uniti. Non è così complesso, come per il gas, anche se, anche il gas l'abbiamo in realtà sostituito in gran parte, perché il petrolio può, appunto, essere trasportato via nave. Ma poi c'è un altro punto che è il Price Cap. Se ne parla sul gas, sta per essere introdotto, però prima, probabilmente sul petrolio e questo grafico un po' ce lo descrive. L'UE vuole introdurre un Price Cap, un tetto al prezzo del petrolio russo a 60 dollari al barile; questa linea tratteggiata rossa. Vedete che questa linea tratteggiata è più alta del prezzo a cui viene venduto il petrolio russo in Europa. Quindi, sarebbe, diciamo, non granché utile perché più alto. Ma, insomma, ormai il petrolio russo in Europa è davvero poco, ma è più bassa invece della linea gialla che è il prezzo del petrolio venduto in Asia. Questo servirebbe per ridurre proprio i ricavi russi dalla vendita di petrolio alla Cina, all'India, ad altri paesi, con delle sanzioni che andrebbero applicate a questi paesi, se compreranno quel petrolio. Vediamo anche come cambia shopping del petrolio russo questo anno. Tra la prima settimana di gennaio e l'ultima più recente fino a novembre vediamo che quasi tutti i paesi europei hanno ridotto gli acquisti. Paesi Bassi, Polonia, Germania. Hanno aumentato moltissimo l'India, la Cina, anche noi ci siamo: l'Italia. Vedete quella stanghetta in giallo, proprio per Priolo Gargallo perché la Lukoil poteva acquistare solo petrolio russo. Quindi, abbiamo aumentato moltissimo nella nostra esposizione sul petrolio russo tanto che la metà del petrolio che oggi viene venduto, russo, in Europa la compriamo proprio noi italiani. Quindi, attenzione perché, insomma, da lunedì in poi questo non potrà più e le decisioni su Priolo Gargallo servono proprio a questo.

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