L'intervento del Governo contro il caro bollette si articola su due direttrici: una serie di misure urgenti per dare ossigeno a famiglie e imprese nell'immediato e misure strutturali per aumentare nei prossimi anni la produzione nazionale di energia, rendendoci meno dipendenti dall'estero. Al primo obiettivo, mettere una pezza alla fiammata delle bollette, vanno oltre 4 miliardi e mezzo: 1,8 per azzerare i cosiddetti oneri di sistema per le utenze elettriche, domestiche e non. Quasi 500 milioni per lo stesso scopo nel settore gas. 1,2 miliardi sono specificamente destinati poi alle industrie con grandi potenze, quindi quelle più energivore che utilizzano più risorse. Quasi 600 milioni servono poi per ridurre l'IVA al 5% sul gas per famiglie e imprese. Sul versante delle famiglie più deboli, il Governo stanzia infine 500 milioni, per rafforzare il cosiddetto bonus sociale, sia elettrico che gas. Al secondo obiettivo, viene destinato il resto dei soldi, in due direzioni: da un lato aumentare la produzione di energie rinnovabili, attraverso la semplificazione delle procedure per l'installazione degli impianti. Dall'altro, incrementare la produzione di gas naturale nazionale, ma solo per le concessioni già in essere, senza l'avvio di nuove trivellazioni. Tutti questi interventi li facciamo senza chiedere scostamenti di bilancio, ha spiegato il Ministro dell'Economia Daniele Franco in conferenza stampa, ossia senza fare ulteriore debito.