E si, sono più di tre miliardi di euro quelli destinati dal Governo grazie alla maggiore crescita economica, quindi grazie al maggiore indebitamento che è stato possibile fare. Per il 2023 la misura principale è sicuramente il taglio del cuneo fiscale che va ad aggiungersi agli sconti già decisi in legge di bilancio per quest'anno. Nelle aree arancioni di queste due colonne si vede appunto lo sgravio medio che potrà raggiungere chi ha un reddito di 25 mila euro o di 35 mila euro, per un totale sostanziale di più o meno 100 euro al mese che però non sarà per sempre, perché il decreto va a mettere queste risorse da luglio a dicembre, tredicesima esclusa. Quindi sono sostanzialmente sei mesi poi si vedrà, che andranno più o meno a 19 milioni di persone, di lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 35 mila euro all'anno. Questa un po' la somma di chi riceverà questi soldi quest'anno in busta paga con minori contributi da pagare e poi c'è l'altra grande novità di questo decreto che è la riforma del reddito di cittadinanza che ormai non si chiama più così. Da settembre c'è lo strumento di attivazione per i beneficiari, cosiddetti occupabili tra i 18 e i 59 anni, 350 euro al mese di rimborso spese, quindi non è più un sussidio contro la povertà, se si seguono i corsi formativi per trovare un nuovo lavoro. Dura 12 mesi poi non è più prorogabile e c'è l'obbligo di accettare un'offerta di lavoro già dalla prima offerta, se si rifiuta si perde il beneficio. Per tutti gli altri, cioè per esempio chi ha figli minori e nel nucleo, chi ha over 60 e si deve prendere cura di loro o delle persone disabili sono all'interno di questa famiglia, esisterà l'assegno di inclusione che è molto simile all'attuale reddito di cittadinanza e infatti vale fino a 780 euro per un single, come è valido anche oggi, non ha scadenza ed è previsto un percorso di inclusione sociale affidato ai Comuni. Quanti sono? Più o meno possiamo distinguere questo milione di famiglie che riceve il reddito di cittadinanza, vedete la fetta in giallo andrà verso lo strumento di attivazione, perché considerato occupabile, tutti gli altri 635 mila verso l'assegno d'inclusione, più o meno sono due i miliardi di euro, oltre due miliardi di euro che il Governo pensa di risparmiare da questa riforma, però nei prossimi anni, nel 2025, perché nei prossimi mesi invece bisognerà spendere ancora un po'. Poi gli ultimi aiuti per i lavoratori dipendenti, ancora alzato a 3 mila euro la somma massima non tassata del cosiddetto Welfare aziendale, e cioè gli aiuti per pagare per esempio le bollette, la benzina, insomma o altri aiuti che arrivano però delle aziende, non sono automatici, e poi sul lavoro vedete anche una maggiore libertà sul rinnovo di contratto a tempo determinato, oltre i 12 mesi poi innalzato il limite massimo per l'utilizzo dei voucher in alcuni settori.