Gli italiani sono bocciati per gran parte in educazione, in cultura, alfabetizzazione finanziaria. Vediamo questo grafico. Non perché non abbiano dei soldi da parte. Questa è la classifica internazionale della ricchezza delle famiglie. Dov'è l'Italia? Eccoci qua. Siamo tra i primi paesi al mondo come proporzione del patrimonio della ricchezza delle famiglie rispetto al proprio reddito grazie a dei risparmi accumulati nel passato. Se vogliamo confrontarci con gli altri siamo addirittura in questa classifica sopra la Germania, siamo distanti da paesi, che adesso vedremo in un'altra classifica, come Ungheria e Cile. Quale altra classifica? Quella sulla sulla conoscenza, sull'educazione finanziaria. Accendiamo qua la colonna dell'Italia. Eccoci. Siamo quartultimi nel mondo secondo la classifica dell'Ocse in un indice tra 0 e 100 di alfabetizzazione finanziaria che deriva da risposte a questionari che vanno a misurare le competenze. La Germania dov'è? Prima. Ci ricordiamo, noi eravamo molto vicini ai tedeschi che sono ricchi quanto noi ma ne sanno ben più di noi in termini finanziari e siamo dietro Cile e Ungheria che hanno dei minori risparmi rispetto all'Italia. Quindi siamo più ricchi di tante altre nazioni ma ne sappiamo molto molto meno. Vediamo quali sono gli stati che ci superano in questa classifica: Panama, Costa Rica, Perù, Filippine, Thailandia. Questi sono solo alcuni esempi che sono degli stati decisamente più poveri rispetto all'Italia. Ancora più nello specifico un italiano su quattro non sa definire l'inflazione. La crescita dei prezzi, ne parliamo da tre anni. La maggior parte degli italiani non sanno definire il tasso di interesse. E come fai a firmare un mutuo se non lo sai? E il rapporto rischio-rendimento. Questi sono dati dal rapporto Edufin. Insomma uno scenario decisamente preoccupante. Quindi non stupisce che la maggior parte dei risparmi delle famiglie siano nel mattone perché è diciamo più semplice che bond, azioni e derivati. €6.000 miliardi, più della metà. Poi arrivano gli investimenti finanziari. Poi arrivano i conti correnti e liquidità. Anche questi danno certezza almeno apparente. E la restante parte. Questo però vuol dire anche un patrimonio che diciamo è investito meno nell'economia reale. Anzi rende anche meno. Pensiamo agli americani che invece investono molto in azioni e sono certamente più volatili ma possono crescere di più. Bassa educazione finanziaria e spesso associata anche ad alti costi perché se non siamo sicuri su ciò che stiamo investendo le proposte che possono arrivare non sono decisamente vantaggiose. L'Italia ha i costi sugli investimenti azionari più alti del mondo. E altro grafico horror è questo. Arriva dalla Consob. Gli investitori, questo è un sondaggio rivolto agli investitori, la maggior parte crede che i consigli finanziari siano o gratis o non sanno come vengono remunerati e spesso insomma la non conoscenza è associata a qualche brutta sorpresa.