A quanto pare il Parlamento si è sbizzarrito ed è arrivato a proporre una vera e propria pioggia di cambiamenti alla manovra presentata dal Governo, tanto che allo stato attuale si conta qualcosa come 5.000 emendamenti. Ce n’è davvero per tutti. In tanti chiedono lo stop alla flat tax da 100.000 euro, proposta dal Governo per chi trasferisce la residenza nel nostro Paese, dopo aver passato all’estero nove degli ultimi dieci anni. Secondo molti, e il fronte è davvero trasversale, sarebbe infatti meglio introdurre una percentuale. Trasversale anche l’“assalto” alla Rai. Così in tanti chiedono un ulteriore taglio del canone, attualmente previsto a 90 euro, fino a proporne il dimezzamento a 50, ma c’è anche chi chiede di lasciarlo così com’era l’anno passato, a 100 euro. In attesa di una scrematura, resta da capire quali saranno le proposte individuate da ciascun gruppo come prioritarie, visto che la nuova legge di bilancio prevede che vengano segnalate. Sul tavolo però è probabile che restino gli emendamenti riguardanti la famiglia. Su questo fronte, si va da chi, come la Lega, propone di concedere il bonus mamme solo agli italiani, ad altri (siamo al Pd) che chiedono di differenziarne l’importo per favorire i Comuni più spopolati. Più netta è la proposta di Sinistra Italiana, che vorrebbe cancellare tutti i bonus, mamme e nido, e finanziare un piano per gli asili. Altro capitolo ricco di proposte di modifica è quello previdenziale, così si fa sempre più probabile che opzione donna, vale a dire la possibilità per le donne appunto di andare in pensione in anticipo, venga estesa a tutte coloro che compiono 57 o 58 anni. Non può mancare il fisco. Sembrerebbe tramontata l’ipotesi di introdurre una cedolare secca automatica per chi affitta casa per brevi periodi, ma torna sulla breccia la web tax e anche proposte per tassare le multinazionali.