È chiaro che le rinnovabili occupano spazio, richiedono molti investimenti. Noi puntiamo molto sulle rinnovabili che abilitino l'idrogeno, perché poi, una volta che ho le rinnovabili, con la loro intermittenza, col loro imprevedibilità, il problema è come incorporarle nel resto del sistema energetico. L'idrogeno risolve questo perché consente di trasformare l'energia del sole o del vento in una molecola, in un gas che quindi come il gas può essere stoccato, trasportato su lunghissime distanze. Noi pensiamo che parte della soluzione sia fare grandi rinnovabili in Nordafrica e poi portarle in Europa. L'Italia ha vari vantaggi, intanto ha un vantaggio manifatturiero, l'Italia sa costruire le cose, l'Italia è un grande Paese che costruisce e che esporta e quindi possiamo immaginare in Italia di avere delle fabbriche, una filiera di idrogeno che, secondo i nostri calcoli, può generare fino a 500.000 nuovi posti di lavoro e fino a 1500 miliardi di valore aggiunto. Poi c'è un vantaggio geografico dell'Italia, proprio perché siamo come un'estensione dell'Europa che va verso il mediterraneo, verso il nord Africa, da cui potremmo appunto importare grandi quantitativi di idrogeno, quindi c'è un vantaggio manifatturiero, un vantaggio ambientale, un vantaggio industriale economico, ma un vantaggio geopolitico e geografico.