Fed, piano stimoli sarà ridotto tra poco. Finirà a metà 2022

22 set 2021
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Un altro avviso, probabilmente l'ultimo, poi inizierà la riduzione delle medicine. Perché il malato, l'economia americana colpita dal Covid, sta molto meglio e le previsioni dicono che starà sempre meglio nei prossimi mesi. La Banca Centrale Americana, al termine di una delle riunioni più attese dell'ultimo anno e mezzo, lascia invariata la cura, ossia il programma di aiuti lanciato allo scoppio della pandemia. Un piano di acquisto da 120 miliardi al mese di Titoli di Stato, ma annuncia a chiare lettere che se i miglioramenti proseguiranno, come largamente atteso, tra poco si diminuirà il dosaggio. Del resto, il capo della FED Jerome Powell, lo avevo anticipato già a fine agosto, dal Meeting dei Banchieri Centrali di Jackson Hole. Ok le incertezze sull'epidemia in vista dell'autunno, ma un piano pandemico, per sua natura non può durare in eterno. Anche perché le previsioni per gli Stati Uniti sono buone: l'economia americana crescerà del 5,9% quest'anno, per poi rallentare al +3,8% nel 2022. Anche l'inflazione avrà la stessa dinamica, fiammata del 4,2% quest'anno e ritorno a un più tranquillo 2,2% il prossimo anno. Insomma, Powell non interviene subito, ma annuncia al paziente che la medicina sta per diminuire, così ha il tempo di abituarsi all'idea. Lo stesso avverrà anche per il costo del denaro, i tassi a zero stanno per diventare un ricordo e la maggior parte dei membri della FED, prevede un aumento dei tassi di interesse nel 2022, non più nel 2023 com'era fino a poco fa. Una nuova normalità.

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