Da un programma di alfabetizzazione di intelligenza artificiale, destinato a scuole e pubblica amministrazione, al centro di ricerca del Museo Egizio. Sono alcuni dei progetti di Fondazione CRT per il triennio 2026-2028. L'ente filantropico di natura bancaria, nato nel 1991 e azionista di grandi gruppi nazionali come Unicredit e Generali, ha presentato le linee strategiche dei prossimi anni a Torino, davanti ad una platea di 500 rappresentanti del mondo delle istituzioni, dell'economia e del terzo settore. Un impegno che vale complessivamente 620 milioni di euro: 350 destinati alle erogazioni, 270 ad un piano di investimenti per lo sviluppo di progetti in Piemonte e Valle D'aosta, regioni di intervento d'elezione della Fondazione. "Aver cura dei territori ma aver cura anche dei talenti. Investire in maniera mirata ma sull'innovazione, che in questo momento è l'intelligenza artificiale, e usare bene le risorse. Io sono sempre molto preoccupata di questo, perché le nostre risorse non sono nostre. Sono del territorio". Nuove sfide medesima missione, per la Fondazione e per il mondo filantropico che rappresenta. Essere ponte tra istituzioni e territorio, rispondendo ai bisogni che emergono. "E' molto importante quando una fondazione, come quella del CRT, mette le sue risorse a disposizione della crescita culturale, della crescita tecnologica, della crescita industriale. Perché quelli sono il sale per costruire la ricchezza di un Paese e un futuro per i ragazzi che non debbano trovarlo altrove".























