Per entrambe un impegno rispettato, ma anche il segno evidente di un'intesa che va oltre, con Giorgia Meloni ha Ursula Von Der Leyen che non nascondono di puntare l'una sull'altra. La Premier per chiudere dossier strategici per il nostro Paese, la Presidente della Commissione per garantirsi un sostegno dell'Italia che può essere decisivo per una sua riconferma dopo il voto di giugno. L'Emilia Romagna, e la ricostruzione di queste terre devastate dall'alluvione, diventano la cornice di questo patto non scritto. Erano già state qui a maggio tra fango, case allagate e strade cancellate. Oggi per rimettere tutto in piedi portano in dote un miliardo e duecento milioni di euro recuperati tra le risorse del PNRR. "Noi abbiamo avviato una revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una cosa che si diceva non fosse possibile e che invece non solo era possibile ma era doverosa." Una scelta che per la Premier fornisce anche la garanzia di tempi brevi ed opere certe. "Inserire questi obiettivi nel PNRR ci impone di lavorare con velocità, perché il nostro cronoprogramma sarà un cronoprogramma che prevede il completamento del 90% delle opere entro la fine del 2026." Meloni e Von Der Leyen, prima di presentarsi davanti ai sindaci della Romagna, parlano tra loro per 50 minuti. Entrambe sottolineano a più riprese quanto la collaborazione instaurata sia forte e proficua. Meloni le riconosce di aver capito prima di tutti l'importanza di puntare sulla difesa dei confini esterni per provare a gestire meglio i flussi migratori. Von Der Leyen ricambia certificando il buon lavoro fatto dall'Italia proprio sul PNRR. "Grazie al fatto che lo avete già inserito nel vostro PNRR state investendo anche nel dispiegamento di energie rinnovabili. L'Italia è assolutamente in linea con la tabella di marcia per quello che riguarda l'attivazione del PNRR." È l'ennesimo segnale di un'intesa profonda che nei prossimi mesi si giocherà il tutto per tutto.