Noi siamo una generazione che molte volte viene un po' sottovalutata, perché comunque vogliamo darci da fare, vogliamo trovare bei posti di lavoro, vogliamo avere comunque uno scopo. Per essere utili nel nostro Paese occorre andare all'estero, acquisire competenze, per poi rientrare in Italia e utilizzarle per costruire nuovo valore. Studenti, rappresentanti della generazione anni Novanta, lavoratori del domani, i protagonisti di Future Makers sono cento giovani talenti tra i 23 e i 26 anni, selezionati da Boston Consulting Group, tra le università di tutta Italia. A loro è stata offerta una settimana di formazione a Milano, con le voci più autorevoli dell'economia e della società, un'occasione per confrontarsi con i leader delle grandi aziende e delle startup, per imparare e per crescere. Il nostro bene, il nostro petrolio sono i talenti, quindi l'iniziativa parte con questa finalità, andare a cercare talenti, non sprecarli, non sprecarli vuol dire dare a tutti i talenti la possibilità di accedere alle stesse opportunità. Economia, società e geopolitica al centro di conferenze e laboratori, per coltivare non solo il curriculum, ma le qualità che sono diventate sempre più importanti nella selezione del personale, come ci ha spiegato Denise Ferravante, una degli speaker dell'evento e psicologa che di mestiere forma gli astronauti e scienziati per le missioni più estreme, dall'Antartide a Marte. I punti forti sono gli stessi, per astronauti e per il leader del domani. Grandissima stabilità emotiva, grande capacità di adattamento, consapevolezza di sé e grandissima curiosità, grandissima motivazione e flessibilità.