La filiera industriale, di qualunque settore, non può prescindere dagli imballaggi; la guerra in Ucraina ha aggravato la situazione del reperimento del legname destinato alla realizzazione dei pallet, mettendo in ginocchio di fatto le industrie che non sanno come trasportare le merci. "Il legno ha raggiunto picchi anche del 200-230%, tutti si aspettavano che questa, diciamo, fiammata di prezzi si potesse calmare nel primo semestre del '22 e invece poi dopo è successo ovviamente il conflitto in Russia-Ucraina e questo ha fatto sì che invece tutte queste speranze appunto che il mercato delle materie prime si, diciamo, calmierasse un pò non è avvenuto anzi diciamo che all'orizzonte non è che abbiamo delle delle grandi speranze su questo lato." Il conflitto Russia-Ucraina ha portato gravi criticità per la filiera nazionale essendo il bacino Russia, Bielorussia, Ucraina un'importante fonte di approvvigionamento di legname e prodotti derivati per l'industria italiana l'attuale situazione di guerra insomma, crea una carenza di materiale legnoso normalmente importato dalle aziende italiane per un valore fra i 170 e i 180 milioni di Euro all'anno. "Il Covid che ci ha creato non poco scompiglio in azienda, sembrava tutto fosse rientrato o stesse rientrando poi improvvisamente abbiamo avuto il problema dell'Ucrania fatto scattare immediatamente ai nostri fornitori dei paesi non ucraini un aumento forte del prezzo del legname." La carenza di legno è poi diversificata, la mancanza di segati di conifera ammonterà a circa 200000 metri cubi utilizzato soprattutto per la realizzazione di imballaggi per la carpenteria, mancano poi l'abete 50000 metri cubi e il pino 150000 metri cubi che incidono anche su alcuni prodotti di arredi; facendo due conti un pallet che l'anno scorso si pagava mediamente otto Euro ora ne costa 24 e soprattutto è introvabile; una criticità trasversale alle varie industrie che al momento non ha soluzione.