Mentre Giovanni Toti prepara la sua linea difensiva in vista dell'interrogatorio davanti ai Pubblici Ministeri della Procura di Genova, che dovrebbe tenersi a fine mese, in cui ribadirà di non aver commesso alcun reato. Dettagli emergono sui pezzi del puzzle sul presunto giro di corruzione in Regione Liguria che i magistrati vanno via via mettendo insieme, anche a partire dagli elementi raccolti, seppur pochi, durante gli interrogatori di garanzia davanti al GIP. È della figura di Aldo Spinelli l'imprenditore della logistica, 84enne, quella forse più controversa. Per l'accusa sarebbe lui il presunto grande corruttore del sistema, ma è il figlio Roberto, indagato nella stessa inchiesta ma non ai domiciliari e dimessosi da ogni incarico nel gruppo, a descriverlo invece al GIP, Paola Faggioni, come un uomo anziano con problemi di salute al quale avevano anche pensato di affiancare un amministratore di sostegno. "Non sapevo più gestire papà, gli ho intimato di non fare più finanziamenti ai partiti ma è stato inutile. Non riusciva a capire che non si poteva fare", mette a verbale Roberto Spinelli. Le condizioni psicofisiche dell'anziano imprenditore nei prossimi giorni saranno valutate da un consulente di parte, la linea difensiva di Spinelli senior sembra, dunque, andare nella direzione di una rilettura dei rapporti di forza tracciati dai PM con il presunto grande corruttore ora descritto come un anziano versato da chi gli chiedeva continuamente danaro, millantando promesse che sapeva di non poter mantenere. "Non era mio padre a chiamare Toti, ma Toti a chiamare mio padre", racconta ancora al GIP il figlio di Spinelli, "ricordati che ci sono le elezioni" gli diceva. Nelle prossime ore intanto continueranno le audizioni dei testimoni in procura e toccherà anche al sindaco di Genova, Marco Bucci, non indagato, che verrà sentito come persona informata sui fatti, anche se non è ancora chiaro se verrà convocato prima o dopo l'interrogatorio di Toti.