È più corposo del previsto il nuovo intervento del Governo contro il carovita. Vale 17 miliardi che si sommano ai 35 stanziati nell'ultimo anno per alleggerire l'impatto dell'inflazione con misure per famiglie e imprese, ma anche per la sanità, gli enti locali, fino alle risorse contro l'emergenza idrica. Per mettere più soldi nella busta paga si taglia del 1,2% la spesa per il contributo a carico dei lavoratori, fino a dicembre, per chi ha redditi medio bassi, al massimo 35 mila Euro lordi l'anno. Si aggiunge alla sforbiciata dello 0,8% in vigore da gennaio, e al netto delle tasse dovrebbe trattarsi, al massimo, qualche decina di euro al mese in più. Simile l'incremento, in media, stimato per le pensioni; che per quelle fino a 35 mila Euro lordi, vengono innalzate del 2% da ottobre sino a fine anno, anticipando la rivalutazione del 2023. Il bonus da 200 Euro invece ci sarà solo per chi finora era stato escluso, la maggior parte dei fondi servirà per ridurre i costi dell'energia quindi proroga degli sconti su luce e gas con l'azzeramento delle spese non legate ai consumi, il bonus in bolletta per i più bisognosi, le soglie restano quelle esistenti, e nuove agevolazioni, cioè crediti di imposta, per le imprese che consumano più elettricità e metano. Allungato di un mese lo sconto sui carburanti, che sarebbe scaduto il 21 agosto, e che vale 30 centesimi al litro. Il tutto, ha detto Mario Draghi, sarà finanziato senza fare nuovo debito, ma grazie alle maggiori entrate fiscali, dovute proprio all'aumento dei prezzi e al buon andamento della nostra economia, ma ha aggiunto il Premier, ci sono nuvole all'orizzonte. La crisi energetica, il prezzo del gas e il rallentamento nel resto del mondo.