La Bce prepara uno scudo anti-spread, ma mancano i dettagli

15 giu 2022
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Lo spread è tornato e sono tornati, quindi, anche le riunioni straordinarie della BCE, l'ultima, prima di quella delle ultime ore, fu il 18 marzo 2020, nel mezzo della prima emergenza pandemica, quando bisognava correggere la comunicazione della BCE e un po', insomma, siamo tornati lì evidentemente. Gli annunci sono stati due: il primo, che è quello più importante, ma ancora tutto da definire, quello di questo, appunto, scudo anti-spread che potrebbe favorire l'Italia. Cosa c'è nel comunicato? La BCE ha incaricato gli uffici di accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione, appunto lo scudo anti-spread, da sottoporre poi al consiglio direttivo. Quindi, insomma, non stiamo ancora all'annuncio dello strumento, siamo all'annuncio dell'annuncio possiamo dire così. E quindi, vedremo nelle prossime settimane cosa potrebbe uscire fuori da questo strumento che secondo una fonte, che abbiamo sentito, che ha lavorato per tanto tempo alla BCE, non dovrebbe essere inferiore ai 100- 200 miliardi di Euro. Staremo a vedere. L'altro strumento, invece, era più atteso ed è la flessibilità nei riacquisti, nel rinnovo dei prestiti. Cosa vuol dire? La BCE ha fatto dei prestiti ai paesi; questi prestiti stanno terminando; terminano via via che passa il tempo, la BCE ha promesso di rinnovarli, di non richiedere indietro i soldi ai paesi, ma di rinnovare quel prestito a costo zero, ma potrebbe farlo cambiando paese. Quindi, un prestito, facciamo un esempio: la BCE ha fatto un prestito alla Germania, questo prestito scade, potrebbe essere rinnovato non alla Germania ma per esempio all'Italia. Comunque, ai paesi che hanno bisogno di aiuti, e in questo senso, per via del loro alto debito pubblico, della loro vulnerabilità. Perché tutto questo? Cosa è successo? Beh, c'è la storia delle banche centrali che stanno lottando contro l'inflazione anche la BCE, però questo non si può fare evidentemente rompendo disintegrando l'area euro, cosa che iniziava a rischiare, visto che dal 9 giugno, il meeting della scorsa settimana, beh, gli spread sono saliti parecchio: quello dell'Italia il 16%, della Spagna + 22%. Non sono solo numeri freddi questi che riguardano i governi, riguardano tutti noi perché sono legati semplificando molto anche ai mutui, per esempio. Questa simulazione di facile.it che ci mostra, se le cose dovessero davvero andare male quindi, se le previsioni dovrebbero essere confermate, un mutuo a tasso variabile che per cui si paga una rata di €545 si potrebbe arrivare a pagare ogni mese €675. Sono dei soldi importanti per una famiglia italiana. Insomma, staremo a vedere se queste misure della Banca Centrale Europea saranno davvero efficaci. Ma, prima di tutto dovremmo scoprirle perché, per adesso, ci sono solo annunci.

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