Se dobbiamo davvero fare a meno del gas di Mosca, che è la nostra principale fonte energetica, dovremo utilizzare altre fonti di energia. Per esempio il Belgio ha già ritardato lo spegnimento delle sue centrali nucleari oppure l'Agenzia Internazionale dell'Energia ci consiglia di ridurre i consumi di petrolio, quindi decelerare, andare meno veloci con le automobili, ridurre la temperatura delle nostre case. Ma qual è il piano italiano? Andiamo a vederlo, lo stiamo raccontando. Questo è tutto il gas che arriva da Mosca, o almeno che è arrivato l'anno scorso. Vediamo che i piani del Governo di quest'anno sono di mantenerne 8,6 miliardi di metri cubi, quindi circa un terzo-un quarto e però, poi, avere più gas dall'Algeria, avere più gas liquefatto, quello che viene trasportato via nave, aumentare anche di poco la produzione di energia elettrica da carbone e gasolio e aumentare la portata del TAP, quel gasdotto che arriva in Puglia. È possibile? È un piano realistico? La rete dei gasdotti -come dicevamo- che trasporta il gas, appunto, in Unione Europea pone dei problemi. Allora, facciamo il caso che, appunto, noi tagliamo sostanzialmente tutti, o gran parte di essi, i gasdotti, insomma la fornitura di gas che arriva da Mosca, dall'Est, e quindi sostanzialmente chiudiamo i gasdotti che arrivano da qui. Beh, prima di tutto dovremo fornire gas a tutto il blocco dell'Est, che vediamo è molto connesso con la Federazione Russa, e poi dovremo anche fornire energia alla locomotiva d'Europa, almeno dal punto di vista economico, che è la Germania, che è uno dei principali consumatori. La Germania potrà approvvigionarsi da Nord, perché c'è questo gasdotto che arriva dalla Norvegia, ma poi sarà il Sud Europa davvero a fornire la maggior parte dell'energia, del gas. Perché? Perché noi abbiamo, per esempio, quei 9 miliardi che dicevamo dall'Algeria, che però non potremo tenerci tutti evidentemente. Questo pone un problema anche per l'Italia: potrebbero non essere 9 ma molti meno. Perchè? Perché dovremo poi trasportare una parte del gas, cederlo, venderlo a Nord alla Germania se non vogliamo che, appunto, la Germania, i tedeschi rimangano senza gas. E lo stesso discorso si può fare col TAP che arriva invece da qua in Puglia. Altro problema è invece quello della Spagna. Perché? Perché la Spagna è un porto di gas liquefatto. Vedete, questi puntini sono tutti i loro rigassificatori dove possono arrivare le navi cariche, appunto, di gas liquido. Sono sei, sono molti, in Italia ne abbiamo solo tre. Problema importante è che poi non c'è un gasdotto, perché questo è molto piccolo, che poi può trasportare questo gas alla Francia e poi venderlo in tutto il resto d'Europa. Insomma, noi non avevamo immaginato, evidentemente, di dover fare a meno del gas russo e quindi cambiare da un momento all'altro, in un anno, in pochi mesi, la rete dei gasdotti che sono tubi, sono materiale che bisogna costruire, posare, ci vogliono degli anni per costruirli. Evidentemente non è così semplice, insomma. Anche questa è una sfida che L'Europa e l'Italia dovranno affrontare. A te.























