A luglio arrivano segnali di ripresa dal mercato del lavoro, travolto in modo pesante dall'emergenza Covid dell'ultimo anno e mezzo. Il tasso di disoccupazione registra infatti un lieve calo mensile al 9,3%, mentre su base annua scende dello 0,8%. Contrazione decisamente più marcata per la disoccupazione dei giovani tra i 15 e 24 anni, che è calcolata non su tutti i ragazzi ma solo tra quelli che stanno effettivamente cercando un lavoro e tiene quindi fuori chi studia o chi non è in cerca di occupazione e che risulta in forte calo sia su base annua che mensile. A luglio il numero di persone che lavorano scende rispetto al mese precedente ma rispetto a un anno fa si registrano 440 mila occupati in più. Se è vero che la situazione sembra migliorare però, altrettanto vero, che non si è ancora tornati ai livelli pre pandemia. Se si fa il confronto con febbraio del 2020, mancano infatti ancora all'appello 260 mila posti di lavoro. Così come rimane più basso il tasso di occupazione. Per quanto riguarda la tipologia degli occupati, si vede come a pagare di più la crisi siano stati i lavoratori indipendenti. I posti persi tra luglio e giugno si sono registrati tutti tra gli autonomi e lo stesso emerge nel confronto tra luglio di quest'anno e luglio dell'anno scorso. Aumenta invece il numero di lavoratori dipendenti anche se, nella grande maggioranza dei casi, si tratta di contratti a tempo determinato. Sempre nel confronto annuo, a fronte di un aumento degli occupati, si registra un calo dei disoccupati e una contrazione ancora più accentuata dei cosiddetti inattivi, di coloro cioè che un lavoro non lo hanno e nemmeno lo cercano, magari perché scoraggiati sulla possibilità di trovarne uno.