L'impatto (limitato) sui mutui del taglio della Bce

07 giu 2024
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Si, andiamo un po' a farci i conti in tasca, soprattutto a chi ha un debito e quindi deve ripagarlo con gli interessi. Interessi che saranno in calo visto il piccolo taglio per adesso dei tassi di interesse della BCE. Partiamo dai mutui a tasso variabile, quelli più colpiti, in effetti, negli ultimi anni dalla risalita del costo del denaro; guardiamo questa simulazione di facile.it di un mutuo di 126mila euro a 25 anni che partiva giugno 2022 con una rata mensile di 450 euro, arrivata 750 euro a maggio e poi un calo che si vede già partito e stimato anche nel resto dell'anno fino a giugno 2025, di alcune decine di euro ogni semestre. Quindi, non si tornerà rapidamente ai livelli precedenti. Guardiamo questi stessi numeri sostanzialmente guardando al tasso Euribor a tre mesi che è quello che sta alla base proprio delle rate dei mutui a tasso variabile guardato un po': il picco è sopraggiunto a novembre al 4%, ora siamo al 3,75 che è esattamente il tasso sui depositi fissato dalla Banca Centrale Europea. Guardiamo anche i mutui a tasso fisso, i nuovi mutui a tasso fisso, ovviamente, perché le offerte stanno migliorando da parte delle banche, si è arrivati a un 3,5% di tasso richiesto per 20 anni dallo scorso agosto, ora siamo a circa al 2,6%; è un atto di maggio ma non si è scostato di molto con la decisione di ieri perché era già sostanzialmente annunciata e quindi la maggior parte delle famiglie oggi fa un mutuo a tasso fisso perché è più conveniente. E visto lo spread minore richiesto dalle banche. Ma a guadagnarci è anche lo Stato. Guardate un po': questa qua è la spesa pubblica per interessi per ripagare il nostro debito la prima colonna è la previsione di settembre. Guardate che supera 100 miliardi all'anno entro il 2026, sulla destra c'è la previsione di aprile che già scontava il taglio dei tassi della BCE, guardate 5 miliardi in meno per il 2024/2025, addirittura, 10 miliardi in meno stimati per il 2026. Staremo a vedere perché ovviamente la spesa per interessi vuol dire che si possono pagare meno, si possono impiegare meno soldi alla scuola, alla sanità. Sappiamo quanto ce n'è bisogno. Perché riduzioni sì, ma contenute? Perché in realtà questo piccolo taglio di 25 punti base dovrebbe essere seguito da forse un paio di altri tagli ma poco sostanzialmente rispetto a quanto accaduto prima nel rialzo. Qua vediamo le stime del mercato. La BCE non si è impegnata su un percorso di tagli perché, perché l'inflazione fa ancora paura. Inflazione che è stata rivista leggermente a rialzo nel 2024/2025. Quindi, il 2% non si raggiungerà fino alla metà dell'anno prossimo. Questa è la speranza, la previsione della Banca Centrale Europea.

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