L'ipoteca più grossa sulla prossima manovra riguarda le misure a favore delle famiglie di lavoratori. Tra sgravi, tasse e aiuti vari ci sono in ballo circa 17 miliardi, oltre la metà dell' entità stimata per la legge di bilancio per il 2025. E si tratta di soldi necessari per confermare misure già esistenti per cui se il Governo non li rinnoverà, da gennaio in molti si ritroverebbero buste paga più magre e dovrebbero versare più soldi allo Stato. Il capitolo principale il cosiddetto taglio del cuneo fiscale cioè minori contributi a carico dei dipendenti che guadagnano fino a 35000 euro lordi l'anno. L'agevolazione riguarda 14 milioni di italiani in sua assenza lo stipendio si alleggerirebbe in media di 90 euro al mese. Per evitarlo servono quasi 11 miliardi, oltre quattro invece i miliardi necessari per lasciare in vigore il taglio dell'Irpef, la tassa sui redditi a 25 milioni di contribuenti con paghe medio-basse per benefici fino a 260 euro l'anno. Di denari ne serviranno ancora di più, oltre due miliardi, sei davvero si vorrà ridurre il peso del fisco anche a chi ha redditi superiori: 50-60 mila euro. La lista non finisce qui, scade a fine anno anche lo sconto alle lavoratrici con due figli, coinvolge quasi 600 mila donne e costa circa mezzo miliardo. Senza contare l'idea di estenderlo alle partite IVA. Da mettere in bilancio, se si vorranno rinnovare anche 350 milioni per il Fringe Benefit aiuti fino a 2000 euro che le aziende possono aggiungere allo stipendio del personale per pagare bollette e affitti. Più soldi, un miliardo e trecento milioni sarà invece necessario trovare per prorogare il maxisconto a chi assume a tempo indeterminato. Fa risparmiare imprese e partite IVA ma tocca direttamente le aspettative di chi cerca un lavoro.