Manovra, ridotti i tagli alle pensioni di medici e infermieri

08 dic 2023
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Si sono arrivati i quattro emendamenti alla legge di bilancio da parte della maggioranza, ma ce n'è uno che sta concentrando tutte le attenzioni ed è quella sul cosiddetto ricalcolo delle pensioni di alcune categorie di dipendenti pubblici. Eccolo qui all'articolo 33 della proposta di legge di bilancio fatta dal Governo ormai un mese e mezzo fa. Ricorderete il ricalcolo delle pensioni, in particolar modo per medici e infermieri, per chi ha iniziato a lavorare prima del 1992, cioè prima della riforma previdenziale. Andiamo a vedere in cosa consiste questo emendamento perché garantisce l'eliminazione di qualsiasi taglio per chi andrà in pensione a 67 anni quindi attenderà qualche anno e andrà con la pensione di vecchiaia e anche a quelli che hanno già maturato la pensione nel corso del 2023, per evitare una corsa al pensionamento. Per medici e infermieri c'è un regime speciale è perché per loro il taglio sarà attutito anche se andranno in pensione prima dei 67 anni. Si ridurrà nel corso del tempo e avranno tre anni, appunto, di riduzione mentre per le altre categorie che andranno in pensione prima dei 67 anni, il taglio viene del tutto confermato. Andiamo a vedere quali sono le altre categorie perché tanto parliamo di medici e infermieri, ma ci sono anche, e soprattutto, i dipendenti degli enti locali, che sono la maggior parte, gli insegnanti di asili nido e delle elementari e gli ufficiali giudiziari. Abbiamo fatto anche due conti per capire la differenza tra le varie categorie, come evolverà su uno stipendio di 2000 Euro lordi, assunzione nel 1992 quindi l'anno peggiore in cui questo taglio colpisce di più per un infermiere o un insegnante che vuole andare in pensione a 62 anni, il taglio viene confermato e infatti questa quota retributiva che la parte della pensione che viene intaccata si riduce a 50 Euro da 490 Euro, una riduzione molto pesante al mese; un infermiere invece che vuole andare in pensione a 64 anni, quindi attende un paio di anni per accedere al pensionamento. Beh il taglio si riduce, infatti la quota retributiva aumenta. Lo stesso non succederebbe per altre categorie. Per invece gli infermieri, gli insegnanti e qualsiasi altra categoria di questa fascia di dipendenti pubblici che andranno in pensione a 67 anni il taglio viene eliminato, infatti la quota retributiva rimane intonsa a 490 Euro al mese, tutto questo però richiede uno sforzo per il bilancio pubblico, infatti i risparmi per lo Stato passano da 21 miliardi in 20 anni a 12 miliardi, chi li coprirà, beh un inasprimento dei requisiti di accesso alla pensione, bisogna attender qualche mese, sono le cosiddette fasce di pensionamento tra la maturazione e l'accesso alla pensione e poi tagli al sistema sanitario nazionale anche se poi il Governo dice, alla fine in 20 anni il debito pubblico non sarà intaccato, perché le persone andranno in pensione, magari con un assegno un po' più alto ma un po' più tardi e quindi alla fine l'effetto complessivo non sarà drammatico per i conti pubblici.

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