Chi evade le tasse sarà punito in maniera più severa. La pena del carcere sarà più dura per i grandi evasori, ma la stretta sarà meno consistente per chi truffa lo Stato occasionalmente. È questo in sintesi il compromesso trovato dalla maggioranza sulle norme del decreto fiscale che quindi aumenta nel complesso le sanzioni per chi froda l'erario, ma in maniera più morbida rispetto alle prime formulazioni. Questa non è l'unica novità del provvedimento, che insieme alla legge di bilancio compone la manovra per il 2020. Il filo comune della maggior parte degli Interventi è il contrasto a chi non paga le tasse e l'obiettivo del Governo è recuperare l'anno prossimo tre miliardi grazie e soprattutto a più controlli in alcuni settori considerati tradizionalmente a rischio. Si allenta però la stretta sulle aziende pensata per impedire di assumere manodopera tramite finte cooperative o imprese che non pagano contributi e imposte. Confermata la riduzione graduale ai limiti per l'utilizzo del contante. Gli incentivi ai pagamenti elettronici. Ma scompaiono le multe i negozianti che non accettano le carte di credito, in attesa che vengano ridotte le commissioni bancarie che pesano sulle transazioni. partirà solo a luglio la lotteria degli scontrini, e anche in questo caso sono state eliminate le sanzioni per i commercianti. Per loro ci sarà una segnalazione alle Autorità Fiscali. Tra le nuove misure si introduce la tassazione agevolata per gli assorbenti biodegradabili e per l'acquisto di auto ibride ed elettriche da parte dei disabili. Aumentano le risorse per il bonus per i seggiolini anti-abbandono e slitta a marzo il termine per istallare questi dispositivi macchina. Cambia anche un'altra scadenza e riguarda la dichiarazione dei redditi. Il 730 si potrà presentare due mesi più tardi, fino al 30 settembre. Arriva poi un bonus a chi spontaneamente ammetterà di non aver versato l'IMU e la TARI, i due il balzelli che pesano sugli immobili. Si potranno saldare gli arretrati, compresi gli interessi con uno sconto sulla multa. potrà salire fino a 10 euro la tassa di soggiorno, ma si tratta di una facoltà che riguarda solo le città con molti turisti, come accade già per Roma e Venezia.